martedì 1 settembre 2015

Lucio Andrich su Wikipedia aggiungi i tuoi contributi





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  • 1 Carriera
  • 2 Esposizioni
  • 3 Stile
  • 4 Bibliografia
  • 5 Note
  • 6 Collegamenti esterni

Si dedica all'attività artistica, partecipando alle mostre provinciali e si diploma in seguito al corso di pittura all'Accademia di belle arti di Venezia. Si trasferì a Venezia alla fine degli anni '50 per insegnare Mosaico all'Accademia di Belle arti di Venezia e poi Figura al liceo artistico. Dagli anni '50 collabora con Clementina De Luca, storica dell'arte, che diventerà sua moglie e musa ispiratrice. Fino al 1982, data della morte, Clementina realizzerà diversi suoi progetti grafici producendo degli arazzi Gobelin e composizioni con le sete.
Nel frattempo si stabilisce da Palazzo Carminati a Venezia all'isola di Torcello, nella sagrestia della Chiesa di San Tommaso dei Borgognoni prima e poi, fino alla fine dei suoi giorni, nel Forte di Vignagranda, casa di pescatori, sulla Palude della Rosa.
È stato l'ultimo docente di Mosaico all'Accademia di belle arti di Venezia[1].
Nel 1961 inizia a esporre a Copenaghen, Göteborg e a Oslo con la Biennale di Venezia, nella mostra "Cultura italiana d'oggi", assieme a Roberto Crippa, Enrico Paulucci, Bruno Cassinari, Alberto Burri, Mario Negri, Emilio Greco, Carmelo Cappello, Marcello Mascherini, Quinto Ghermandi, Giò Pomodoro, Mario Calindri e Cesco Magnolato. Tra le vari esposizioni nel 1961 partecipa anche alla Biennale d'arte triveneta di Padova, nel 1962 alla Biennale d'arte di Venezia e nel 1963 alla Biennale dell'incisione italiana di Venezia. Nel 1963 partecipa al VI Premio di Pittura Mestre vincendo il 2° premio ex-aequo con Carmelo Zotti per l'opera "L'Invernada del Carrador". Nel 1965 - 1966 è alla IX Quadriennale nazionale d'arte di Roma [2] e alla IV Biennale dell'incisione. Nel 1969 è presente alla Biennale Internazionale d’Arte, Premio del Fiorino di Firenze. Nello stesso anno gli viene assegnata l'illustrazione con 11 acquetinte de "La principessa Brambilla" di E.T.A. Hoffmann a cura di Claudio Magris. Nel 1970 partecipa a Intergrafika70 all'Altes Museum in Marx-Engels-Platz a Berlino esponendo due opere.
Diverse sono le mostre a cui partecipa organizzate all'estero dalla Calcografia Nazionale e dall'Associazione Incisori Veneti.
Esposizioni personali sono fatte a Venezia alla Fondazione Bevilacqua La Masa e la Galleria del Cavallino di Carlo Cardazzo; a Milano alla Galleria Spotorno, a Torino alla Galleria Dantesca.
Una mostra postuma intitolata "Seta, Terra, Acqua. Lucio Andrich e la laguna di Venezia" [3], gli è stata dedicata nel 2005 con l'inaugurazione del restauro della Torre Massimiliana nell'isola di Sant'Erasmo a Venezia.
Le sue opere figurano in varie Gallerie italiane e straniere:
Artista poliedrico e prolifico, Andrich è a Venezia alla fine degli anni '50, un periodo artisticamente effervescente per la città lagunare che influisce positivamente sul bellunese. La sua è infatti una copiosa produzione di opere che spaziano dall'incisione alla pittura, alla scultura, alla ceramica, al vetro fuso, al vetro piombato, all'arte tessile fino alle tarsie di seta.
La sua opera "interessa per lo spirito di fantasia, di immaginazione con un senso assai spontaneo del racconto, talvolta fiabesco, in una visione carica di slancio trasfigurativo nell'atmosfera tempestosa e selvaggia irreale, in cui si agitano i suoi cavalli ribelli e i suoi tori mostruosi..." dice di lui Giorgio Trentin, maestro e critico dell'arte incisoria, sul catalogo della II Biennale dell'incisione italiana Contemporanea, Venezia 1957.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Stefano Lorenzetti, "Io, l'ultimo dei contadini sull'isola di Hemingway" in il Giornale, 15 giugno 2014. URL consultato il 1 settembre 2015.
  2. ^ http://www.quadriennalediroma.org/arbiq_web/index.php?sezione=artisti&id=112&ricerca=
  3. ^ http://www.parcolagunavenezia.it/setaterraacqua
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


lunedì 31 agosto 2015

Lucio Andrich - cenni di biografia



Nato ad Agordo (Belluno) il16-08-1927 +14-01-2003
risiede a Venezia – Palazzo Carminati 1882A e Torcello
Ha esposto in numerose mostre nazionali e internazionali, tra le quali:

Mostra “cultura italiana d’oggi” (Biennale di Venezia)Oslo, Copenaghen, Gotheborg, 1961
Biennale d’arte triveneta, Padova, 1961
Biennale internazionale d’arte di Venezia, 1962
Biennale dell’incisione italiana, Venezia, 1963
VI Premio di Pittura, Mestre, 1963
Biennale Internazionale d’Arte, Premio del Fiorino, Firenze, 1969

Intergrafik70, Altes Museum, Berlin, 1970
Mostre organizzate all’estero dalla Calcolgrafia Nazionale e dall’Associazione Incisori Veneti
Mostre personali a Venezia (Bevilacqua la Masa, Galleria Cavallino) Milano (Galleria Spotorno) Torino (Galleria Dantesca) Lisbona (Galleria Epoca)
 Seta,Terra, Acqua”Lucio Andrich e la laguna di Venezia”Torre Massimiliana,Venezia,2005 
Sue opere figurano in numerose Gallerie italiane e straniere
Accademia di Belle Arti -Venezia
Museo d’arte moderna – Cà Pesaro –di Venezia

 Recinto 1962, acquatinta a colori, mm 497 x 650 (acquisto a Biennale 1962), Animali 1957, acquatinta maniera nera, mm 310 x 240 (acquisto 45° Bevilacqua La Masa) Cavallo selvaggio 1957, acquaforte acquatinta, mm 388 x 225 (acquisto Mostra personale Bevilacqua La Masa 1958) Gatti Veneziani 1958 acquaforte acquatinta, mm 382 x 315, (premio ex-aequo per l'incisione 46° Bevilacqua La Masa), Notturno, olio su tela, cm 85 x 58 (acquisto 47° Bevilacqua La Masa).
Galleria d’arte Moderna di Verona
Museo d’arte Moderna di Boston-U.S.A.
Galleria d’arte contemporanea della Pro Civitate Christiana di Assisi
Museo d’arte Moderna di Pisa
Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma
Museo Andrich - Torcello

…La sua opera… interessa per lo spirito di viva fantasia, di immaginazione con un senso assai spontaneo del racconto, talvolta fiabesco, in una visione carica di slancio trasfigurativo nell’atmosfera tempestosa e selvaggia irreale, in cui si agitano i suoi cavalli ribelli e i suoi tori mostruosi…
Giorgio Trentin
(catalogo della 2° Biennale dell’incisione italiana Contemporanea – Venezia 1957)

…Il senso spaziale e dinamico che permea le sue creazioni…l’abilità con la quale sfrutta i caratteri propri dell’acquatinta, il sapore del gioco dei neri, dei bianchi, dei grigi, la libertà e insieme il calcolo sottile delle sue creazioni, lo rendono degno di molta attenzione e ne fanno un bianconerista di vera classe.
Mario Lepore
(Corriere d’informazione 21 novembre 1961)

…E’ uno dei più conosciuti incisori giovani, dotato di una fantasia intricata di realtà e di immaginazioni, con un continuo gioco d’equilibrio sui regni della favola.
Marco Valsecchi
(Il Giorno, 6 dicembre 1961)

…E mentre sonda il mistero di soluzioni parzialmente casuali e sollecita gli incontri con l’evento fortuito, cerca nell’ambigua polivalenza del segno e nella insoddisfatta sperimentazione di nuove tecniche i termini di un linguaggio inconsueto ed aperto ad ogni possibile integrazione
 Carlo M. De Paola
(Catalogo della XXXI Esposizione Biennale Internazionale d’Arte – Venezia 1962

…Raramente l’insieme di un’opera è apparso così coerente e autobiografico, così rivelatore di un cammino analitico e poetico, che trova la sua espressione più definita nell’ultima metamorfosi, quella dell’artista in figura mezzo uomo incoronato e mezzo pesce, sul più importante dei suoi arazzi.
E se il nuovo Doge della laguna si chiamasse Lucio Andrich?
Olivier Boré
Prof. Historien d’art Parigi
(Catalogo Seta,Terra, Acqua”Lucio Andrich e la laguna di Venezia”Torre Massimiliana Venezia  2005)
…Le Sete …, eseguite non a ricamo come gli arazzi predetti, ma sovrapponendo strati di tessuti ritagliati in certi punti per fare emergere lo strato sottostante - un metodo che si può dire analogo alla tecnica risparmiata della pittura vascolare greca - … le cui caratteristiche dominanti sono ascrivibili all’ideazione di modelli ispirativi desunti da un’astrazione geometrica sicuramente riflesso dell’esperienza dei movimenti artistici successivi agli anni ’60, variamente indicati come seconde avanguardie. Sebbene riflettano anche il gusto grafico di quella linea essenziale che si è vista filo conduttore di tutte le sue opere, dagli anni ’80 arricchite inoltre dalla produzione di vetri realizzati a fusione e piombatura…In essi i segni in qualche modo a volte ancora riecheggianti forme organiche e antropomorfe, giocati su linee curve e spezzature aperte creano diretti rimandi ai disegni delle Sete , i cui colori vivaci sono contenuti da bordi che le inquadrano come cornici….La casa di Lucio Andrich a Torcello, che per la peculiarità di luogo fùcina in cui lui versatilmente operava mi è piaciuto accostare alla Casa del Mago di Rovereto, è ancora oggi luogo vitale. La memoria di questo spazio indissolubilmente vincolato ai trent’anni qui trascorsi dall’artista sembra celebrarne il legame con il territorio nell’arazzo di Lucio e Clementina Le saline, ispirato all’isola delle saline facente parte del comprensorio della laguna. I cui colori rosati compaiono tra quelli scelti dall’artista per i filati dei ricami di questo arazzo non arazzo.
Ivana D'Agostino
Prof. Storico d’Arte Accademia di Belle Arti Venezia
(Catalogo Seta,Terra, Acqua”Lucio Andrich e la laguna di Venezia”Torre Massimiliana Venezia  2005)



Clementina e Lucio, gli innamorati di Torcello, opera di Clementina e Lucio Andrich, arazzo lana su lino, ricamato a mano, dimensioni 250 x 182 cm, tecnica punto gobelin, collezione Museo Andrich – Torcello.

L'Invernada del Carrador,  opera di Lucio Andrich, 2° premio-acquisto in ex-aequo con Carmelo Zotti, VI premio di pittura Mestre 1963


Video su Youtube  Lucio Andrich

giovedì 27 agosto 2015

Aiutiamo i nostri politici a capire le esigenze del territorio appello Assessore ai lavori Pubblici Francesca Zaccariotto



 


Isola di Torcello 4L - Venezia tel. 041.735542 cell. 347 2391861





Alla cortese attenzione di Francesca Zaccariotto assessore ai lavori pubblici

Con la presente Le segnalo, l’aumento della sensazione di abbandono nella quale vieni investito il visitatore che arriva sull’isola di Torcello.
All’ingresso dell’isola per chi arriva dalla fermata del vaporetto capeggia  un grande cartellone malandato del consorzio venezia nuova che pubblicizza i lavori in corso delle rive terminati nel 2005.  Molto meglio con un costo irrisorio potrebbe essere pubblicizzato il nuovo corso della giunta Brugnaro che con una pianta dell’isola, localizzi le diverse attività museali/commerciali, le uniche che tengono viva attraverso la loro presenza Torcello.



Lungo la fondamenta che collega la fermata del vaporetto verso l’area Monumentale, mattoni in cotto si staccano dalla fondamenta e le innumerevoli barche private che si ormeggiano lungo il canale cozzano rovinosamente sui mattoni della fondamenta, perché vi sono solo gli anelli senza pali a salvaguardare i muri della fondamenta. Parti pubbliche e parti private sono completamente invase da rovi ed incolte da più di 20 anni, inoltre la piazza che contorna gli edifici monumentali è in grave stato di degrado.
Il sentiero interpoderale che porta verso Casa Museo Andrich, il cui primo tratto era pubblico è stato venduto ad un privato di Pieve di Soligo per un errore dell’ufficio del Patrimonio sotto l’assessorato di Orsoni. Il sentiero di cui è stato più volte chiesta l’illuminazione pubblica e la copertura con uno strato di  ghiaino è mantenuto pulito perché da 13 anni me ne accollo gratuitamente la manutenzione e prima dagli anni 80 lo faceva mio zio, il maestro Lucio Andrich.
Mi appello a Lei Assessore Zaccariotto che ha avuto la fortuna di sposarsi a Torcello, è oramai tempo di prendere in mano il decoro della piazza di Torcello e farla ritornare con un intervento di riprogettazione dello spazio urbano, il luogo di eccellenza che ha dato origine alla civiltà veneziana. Potrebbe essere fatto un concorso finanziabile dai ricchi ospiti che soggiornano in città, un esempio concreto in uno spazio relativamente ridotto della ritornata efficienza dell’amministrazione comunale, grazie alla vostra giunta. Sarà con piacere che la riceverò a Casa Museo Andrich per eventualmente farLe conoscere tutte le realtà dell’isola.

Cordialmente, dott. Paolo Andrich


Torcello lì, 27 agosto 2015